Università
della
Svizzera
italiana
Accademia
di
architettura

La Habana, Cuba

Cuba è un paese in via di sviluppo, immerso in un fenomeno di trasformazione sociale sin dal 1959.Tuttavia, la questione dell’Edilizia Sociale è ancora aree urbane di valore in cui il deterioramento del patrimonio costruito è un problema irrisolto.
Ad oggi la principale s da resta quella di elevare le condizioni di vita della popolazione, partendo proprio dal migliorare la qualità del contesto ambientale e delle abitazioni, specialmente in quelle particolarmente evidente.
L’Avana, per la sua importanza in quanto capitale, reclama soluzioni alternative in grado di offrire, mediante processi di tipo partecipativo e progressivo, nuovi alloggi che sappiano fornire uno scenario rinnovato per una città più sostenibile, prospera e capace di fronteggiare con ef cacia le nuove s de del futuro. Dieci studenti dell’Accademia di architettura di Mendrisio e cinque studenti del CUJAE affronteranno il tema dell’alloggio sociale nell’area metro- politana dell’Avana. Il gruppo parteciperà ad un viaggio di studio a Cuba e seguirà una serie di seminari organizzati dal CUJAE. L’attività di analisi delle aree di progettazione e di sviluppo dei progetti avrà inizio a Cuba con un workshop intensivo di 10 giorni e si perfezionerà a Mendrisio durante cinque settimane di atelier.



Progetti
Project 1 Project 2 Project 3 Project 4 Project 5 Project 6 Project 7 Project 8 Project 9 Project 10 Project 11 Project 12 Project 13 Project 14

1
Municipio Plaza
Colón y Panorama
Christopher Fraquelli
AAM

L’area in esame è un’ampia zona triangolare tra Plaza de la Revolución, luogo simbolo della rivoluzione cubana su cui si affacciano il memoriale ad José Martí ed il ministero degli interni ed il cimitero Cristóbal Colón, monumentale necropoli che si estende su di una superficie di 55 ettari. Il sito è in un quartiere composto in prevalenza da edifici isolati, intervallati da una trama disordinata di aree verdi poco utilizzate e porzioni di terreno dedicate alla coltivazione. Una realtà, quella dell’agricoltura urbana, che rappresenta una forma di sussistenza e di microeconomia che affonda le sue radici nel Periodo Especial, nome dato ufficialmente al periodo di crisi successivo al dissolvimento dell’URSS e del blocco socialista.

Proprio questa peculiarità e l’assenza di veri spazi pubblici nei quartieri limitrofi, rappresentano il punto di partenza del progetto. L’area viene delimitata da tre lunghi edifici che proteggono, senza chiuderlo completamente, un ampio spazio pubblico ripensato interamente come luogo dedicato all’agricoltura urbana: i tre blocchi infatti, posti direttamente sulla strada, senza la mediazione del marciapiede, pur definendo un perimetro, lasciano aperti alla città i vertici del triangolo. Spazialmente, si opera un ribaltamento rispetto al comune modo di intendere lo spazio urbano che affianca alla strada carrabile il marciapiede e la linea dell’edificato, il quale spesso cela dietro di sé corti o giardini privati. Qui l’apertura è totale e si invita ad entrare ed attraversare lo spazio in ogni direzione; il piano terra degli edifici è animato da piccole attività commerciali e da una biblioteca che occupa un intero braccio. Gli ingressi agli alloggi avvengono dalle testate degli edifici che si aprono sulle strade principali e su una serie di passaggi pedonali che danno accesso a piccole piazzette ombreggiate da alberi. Una lunga galleria caratterizza la facciata verso la città al primo piano e distribuisce ad una serie di scale che conducono ai piani superiori dove le abitazioni passanti si rivolgono, alternandosi piano per piano, sia alla città sia alla nuova piazza.

superficie intervento 37'912 m²
superficie costruita 7'200 m²
densità 0.18 abitante/m²
abitazioni 288
abitanti 1296



2
Municipio Plaza
Colón, 39, Lombillo y Bellavista
Piero Graziani Lobato
AAM

Il progetto prende in esame un intero quartiere che si estende dall’importante Avenida de la Indipendencia fino al cimitero Cristóbal Colón, nel quale si alternano zone urbanizzate, costruzioni spontanee, aree abbandonate o occupate da piccoli orti urbani. Il quartiere si presenta dunque disgregato e senza un vero luogo pubblico in grado di raccordare un tessuto urbano composto blocchi isolati e sconnessi. Il progetto interviene principalmente ridisegnando lo spazio pubblico, modificando radicalmente la griglia indifferente delle strade. Intervenendo con la demolizione puntuale di piccoli edifici abusivi o capannoni dismessi, si è riusciti a liberare un’ampia fascia centrale ripensata come parco di quartiere sul quale si affacciano gli edifici residenziali esistenti e nuovi ed una serie di edifici pubblici e commerciali. Il sistema viario viene ripensato, individuando una circolazione principale perimetrale sulla quale si innestano una serie di strade di quartiere che garantiscono l’accessibilità a tutti gli edifici.
Le nuove costruzioni mediano tra il tessuto minuto di alcuni quartieri vicini e la trama larga dei grandi blocchi e ridefiniscono i bordi del sito ad est, verso l’area di rispetto obbligatoria lungo Avenida de la Indipendencia, e a sud, dando un nuovo volto a Tulipan. I blocchi, articolati in una serie di corti quadrate, offrono spazi verdi semipubblici e spazi per i parcheggi; lungo il perimetro esterno, un ampio marciapiede ed una fascia verde offrono privatezza alle case del piano terra e guidano le persone verso gli ingressi alle corti e alle scale che conducono ai piani superiori.

superficie intervento 337'317 m²
superficie costruita 17'325 m²
densità 0.27 abitante/m²
abitazioni 1'158
abitanti 4'632



3
Municipio Plaza
calle 36 y Santa María
Siyuan Han
AAM

L’area studiata si caratterizza per una forte topografia che separa una zona residenziale composta da abitazioni unifamiliari da una zona industriale ormai prevalentemente dismessa che occupa il fondo di una piccola piccola valle. Ai margini dell’area si attestano un quartiere di abitazioni sociali a nord-ovest ed un importante complesso scolastico a sud-est. L’intenzione progettuale è quella di superare la difficile topografia introducendo un edificio-infrastruttura in grado di raccordare le varie quote, assorbire i dislivelli del terreno e mettere in comunicazione i quartieri circostanti. Prolungando la trama delle strade esistenti alla quota del quartiere residenziale, si accede ad una serie di piazze-belvedere caratterizzate da ampie corti che si affacciano sul pendio sottostante lasciato volutamente naturale e non geometrizzato: il nuovo edificio infatti asseconda la topografia e non la stravolge, si adagia su di essa senza rimodellarla. Dal belvedere si accede sia ai vari edifici residenziali, che definiscono ambiti e confini delle varie corti, disponendosi liberamente sul loro perimetro esterno, sia ai piani pubblici inferiori, che accolgono spazi collettivi ed attività commerciali distribuite su più livelli che accompagnano la discesa dalla quota più elevata al fondo della valle. Qui si trovano una serie di ampie strutture industriali dismesse che divengono parte integrante dell’intervento: esse infatti vengono ripensate come strutture pubbliche in grado di accogliere una pluralità di funzioni collettive, diventando così il nuovo cuore pubblico di questa parte di città. Una lunga spina centrale attraversa da nord a sud, in posizione intermedia, l’intera area e rappresenta il raccordo principale tra le parti a monte e a valle dell’intervento, creando un’ampia promenade coperta raggiungibile da ogni punto.

superficie intervento 51'700 m²
superficie costruita 36'153 m²
densità 0.19 abitante/m²
abitazioni 335
abitanti 1'507



4
Municipio Cerro
Cristina, Omoa, Vigía y Pila
Olivia Mara Kossak
AAM

Il sito si trova poco a sud della Plaza de Cuatro Caminos, storico mercato ortofrutticolo della città, attualmente in fase di riconversione. È in un’area densamente popolata, dove a vecchie case si sommano baracche, costruzioni provvisorie e piccoli interventi di fortuna. L’area interessata era occupata da una vecchia fabbrica di scatole di cartone, di cui oggi resta soltanto il muro perimetrale: un muro occupato, abitato, divenuto negli anni la principale facciata di una serie di costruzioni informali cresciute alle sue spalle e che hanno sensibilmente cambiato il suo volto. Altri due edifici isolati completano il quadro delle costruzioni storiche presenti nella zona. Partendo da queste preesistenze, il progetto si pone l’obiettivo di raccordare insieme questi frammenti, formando un quartiere con una propria identità. Il muro perimetrale viene studiato nella sua interezza; vengono individuati i punti da completare e ricucire, restituendo la trama regolare di lesene e paraste che ne ritmavano la partitura. Il muro resta facciata e diviene il volto su strada del nuovo quartiere che si articola in una serie di volumi lavorati in pianta e sezione per accogliere giardini, terrazze e logge. Un mondo complesso che cela una struttura sintattica semplice, organizzata intorno ad una croce principale dalla quale si ramificano i percorsi secondari che danno accesso ad una sequenza continua di piazzette, slarghi e viali, vero spazio comune condiviso del quartiere. L’isolato viene completato da un lungo porticato che lega i due edifici esistenti; la scelta di creare una passeggiata coperta lungo la strada principale segue la lettura del sito e la volontà di legarsi con il contesto esistente, offrendo, a chi passeggia lungo l’avenida, un percorso ombreggiato che arriva direttamente al mercato di Plaza de Cuatro Caminos.

superficie intervento 35'195 m²
superficie costruita 9'200 m²
densità 0.15 abitante/m²
abitazioni 315
abitanti 1'417



5
Municipio Cerro
Santa Catalina, Ocujes y Palatino
Li Rouxin
AAM

L’area in esame si attesta lungo l’importante Avenida de Santa Catalina che lega il sud della città alla Ciudad Deportiva e al Parque Forestal Metropolitano. Un’arteria importante i cui contorni nei pressi della Ciudad Deportiva risultano sfilacciati e poco definiti. In questa zona si mescolano strutture industriali dismesse, abitazioni basse e torri residenziali. A completare il contesto, un grande prato appartenente ad una chiesa posta ai margini dell’edificato ed un parco che circonda una storica finca.
Il progetto cerca di tenere insieme queste molteplici situazioni, differenti per estensione e spazialità, proponendo, lungo l’Avenida, un asse verde in grado di collegare la città con il parco sportivo. Il parco lineare rimodella ed accoglie le varie realtà, proponendo di integrare in questo sistema la chiesa con il suo prato, un importante complesso industriale dismesso, come possibile nuovo centro culturale e la villa con la sua tenuta, come museo. A legare i due lati del parco, vi è un edificio ponte che unisce due lunghe costruzioni poste al limite settentrionale e meridionale del sito. I due corpi di fabbrica, snelli ed allungati, accolgono le abitazioni ai piani alti; il piano terra ed il primo piano ospitano le attività pubbliche e commerciali, offrendo così agli abitanti del quartiere una passeggiata pubblica coperta che costeggia il verde e che conduce direttamente alla passerella di collegamento tra i due lati parco.

superficie intervento 167'800 m²
superficie costruita 3'500 m²
densità 0.27 abitante/m²
abitazioni 212
abitanti 954



6
Municipio Mariano
Ciudad Libertad
Solange Mbanefo
AAM

L’area in esame è un ex aeroporto militare, nel distretto di Playa, che si estende per oltre 140 ha in una zona di particolare interesse urbanistico. Si trova, infatti, incastonata tra un brano di città consolidato a nord-est, le frange settentrionali del quartiere Marianao a sud-est, dove si trova Academia Nacional de Bellas Artes San Alejandro, l’Instituto Superior de Arte a sud-ovest, grande campus dedicato alle arti, dove si trovano gli edifici della scuola di danza moderna e la scuola di arte plastica, disegnate da R.Porro, la scuola di arti drammatiche, progettata da R.Gottardi, e le scuole di musica e balletto ideate da V.Garatti ed un parco di divertimenti a nord-ovest, tra i più frequentati della città, che si affaccia direttamente sul mare. Il progetto propone una ricucitura urbana, occupando con una nuova urbanizzazione l’area lasciata libera dall’aeroporto, con un progetto che, pur mantenendo una forte individualità, risponde in maniera attenta alle diverse situazioni al contorno. La nuova pianificazione parte dall’analisi di alcune caratteristiche favorevoli del sito: il posizionamento dell’aeroporto è infatti legato alla direzione e alla costanza dei venti che, nel caso specifico, soffiano in direzione est-ovest. Prolungando la trama principale delle strade del quartiere nord-orientale, il nuovo intervento mantiene una continuità con l’esistente; a questa struttura principale, si somma una rete di passaggi pedonali ruotata di 45 gradi rispetto a quella stradale, in perfetta corrispondenza con l’asse dei venti est-ovest, garantendo così una perfetta ventilazione naturale. Al centro di ogni blocco, una piccola piazzetta, offre uno spazio semipubblico tranquillo e lontano dalle strade principali, pur mantenendo con esse un diretto contatto visivo. Due assi principali, in direzione nord-sud ed est-ovest introducono un ordine ed una gerarchia all’interno della trama regolare del nuovo tessuto: lungo questi ampi boulevard alberati si affacciano una serie di edifici pubblici e commerciali. Gli ampi viali alberati legano i vecchi e nuovi quartieri con la cintura verde che cinge a sud e ad ovest l’intero intervento, offrendo una naturale connessione con il parco del campus dell’Instituto Superior e con il parco di divertimenti ed il mare.

superficie intervento 1'642'400 m²
superficie costruita 686'100 m²
densità 0.12 abitante/m²
abitazioni 17'760
abitanti 79'920



7
Municipio Arroyo Naranjo
Borde calle 100
Mara Meerwein
AAM

L’area, a sud della città, è una zona verde ad uso prevalentemente agricolo, stretta da un piccolo fiume e dall’Avenida San Francisco. Piccoli appezzamenti di terreno si affiancano ad un bosco di palme reali che si addensano sul limite sud del sito. La zona è rinomata per la presenza di grandi strutture ospedaliere, dell’ENSAP, Escuela Nacional de Salud Pública, e di rilevanti strutture sportive per la formazione di atleti professionisti, come il Centro de Entrenamiento de Alto Rendimiento Cerro Pelado.
Il progetto si propone di mettere in connessione queste diverse realtà e, allo stesso tempo, di preservare la natura agricola dell’area. La decisione principale è quella di liberare il piano terra, sollevando l’edificio dal suolo: l’edificio infatti poggia su di una struttura puntiforme di pilastri, riducendo così al minimo l’impronta costruita al suolo. Una passeggiata pubblica si snoda come percorso sopraelevato sospeso dal suolo per collegare in maniera diretta i vari punti nevralgici: lungo il percorso, salgono le scale che collegano i piani degli appartamenti con quello pubblico. Il corpo dell’edificio, dove sono contenute le abitazioni, funge da tetto di questa infrastruttura ed offre ombra e riparo dalla pioggia. L’edificio si allunga all’interno dell’area, piegandosi per rispettare il bosco di palme esistenti. Il programma dell’intervento viene studiato in relazione alla specifica realtà esistente: case per studenti, appartamenti temporanei per familiari dei pazienti delle strutture ospedaliere e case per atleti. Le abitazioni collettive offrono spazi comuni generosi, senza tralasciare però l’intimità degli spazi individuali. L’ingresso ai piani avviene attraverso ampie terrazze pubbliche per mezzo di scale leggere che mettono in connessione tutti i livelli dell’edificio.

superficie intervento 192'224 m²
superficie costruita 9'600 m²
densità 0.04 abitante/m²
abitazioni 60
abitanti 300



8
Municipio La Habana Vieja
Cristina, Alcantarilla, Diaria y Desague
Andrea Valentini
AAM

Posto al limite meridionale del municipio di La Habana Vieja, il sito occupa un’area dove si mescolano costruzioni informali, edilizia consolidata e strutture industriali ormai quasi del tutto dismesse. A sud dell’area vi è un importante istituto scolastico ed una delle più antiche stazioni della città, oggi scarsamente utilizzata. L’estremità occidentale del sito lambisce il vecchio mercato ortofrutticolo di Plaza de Cuatro Caminos, uno dei nodi viari principali della città che lega La Habana Vieja ed il municipio di Centro Habana con il distretto industriale che si affaccia sulla baia ed il sud della città. Il progetto si inserisce in un tessuto urbano consolidato e decide di lavorare con le preesistenze in modo pacato e puntuale: partendo dallo studio delle tracce urbane presenti nell’area, l’intervento mira a completare il tracciato viario esistente e ad estendere il tessuto circostante, rafforzando gli assi viari principali. La circolazione principale si distribuisce in direzione est ovest, prolungando all’interno del sito l’asse di Puerta Cerrada; lungo l’importante Avenida de Espana si completa il sistema di portici che caratterizza la strada, offrendo ai pedoni una lunga passeggiata coperta che conduce direttamente alla Plaza de Cuatro Caminos. Le strade laterali, che tagliano in direzione nord-sud il sito sono pensate come strade di quartiere, in cui il traffico è limitato ai soli residenti. Qui si aprono gli ingressi alle abitazioni, strutturate intorno ad un sistema di patii e corti: due le principali matrici che offrono un’interessante varietà tipologica ed una pluralità di cortili interni, diversificati per dimensioni ed utilizzo. L’impianto tipologico non viene imposto rigidamente, ma si assesta sulle leggere inclinazioni del tracciato viario disegnato per prolungare in maniera naturale la trama esistente. A completare l’intervento, viene ripensato tutto il comparto prospicente la Plaza de Cuatro Caminos, che diviene importante luogo pubblico di questa parte di città. Qui, infatti, oltre all’ex mercato ortofrutticolo in fase di riconversione, vi si affacciano la vecchia stazione, riconvertita a museo, ed una nuova torre di uffici e residenze che completa il sistema di edifici alti che punteggia tutta l’avenida Padre Vareda, importante arteria viaria che collega il mare ed il Malecon direttamente con il cuore della baia.

superficie intervento 63'776 m²
superficie costruita 24'960 m²
densità 0.15 abitante/m²
abitazioni 848
abitanti 3'816



9
La Baja
Cristina, Alcantarilla, Diaria y Desague
Michele Valsangiacomo
AAM

La Baia di La Habana rappresenta probabilmente uno dei luoghi storici più importanti della città: essenziale riparo per le flotte spagnole in partenza o di ritorno dalla madrepatria, la baia ha le caratteristiche di un ampio bacino chiuso, raggiungibile da una sola stretta insenatura. Il suo profilo è tratteggiato da una serie di penisole naturali e consolidate artificialmente, su cui si affacciano porti commerciali, magazzini, stabilimenti industriali e la principale raffineria del paese; a queste strutture industriali si aggiungono i quartieri di Regla e Casablanca che, pur mantenendo una struttura urbana singolare, poiché cittadine autonome rispetto alla più grande L’Habana, fanno ormai parte di diritto del distretto cittadino. L’intera baia è cinta a sud dalla linea ferroviaria, che marca con chiarezza i limiti del distretto industriale. La baia rappresenta una zona della città in profondo mutamento ed il suo futuro è ancora incerto: i cambiamenti politici ed economici che hanno investito il paese negli ultimi anni, hanno un riflesso diretto sulla vita della zona che perderà nei prossimi anni il suo dominante carattere industriale. Molti degli stabilimenti sono infatti ormai dismessi o in procinto di essere trasferiti altrove: quello che resta dunque, è un’ampia parte di città da ripensare. Il progetto vuole proporre una strategia possibile per la riconversione della zona, introducendo una pluralità di funzioni e di attività pubbliche e private in grado di dare nuovo impulso alla vita della baia. Due le principali linee guida di questo particolare piano regolatore: l’introduzione di un sistema di mezzi pubblici su rotaia, che sfrutta la linea ferroviaria esistente e che permette di connettere con rapidità il centro della città con il lato opposto della baia; la definizione di un esteso parco lineare che si attesta su tutto il fronte della baia per completare idealmente il Malecon, lunga passeggiata pubblica che si estende per oltre otto chilometri dal Puerto de La Habana fino al quartiere del Vedado. Tra queste due linee si inseriscono i nuovi quartieri residenziali che trasformano e metabolizzano le tracce del paesaggio industriale dismesso e completano i brani di città esistenti, senza prevedere un impianto omogeneo e coerente, ma adattandosi con attenzione alle varie situazioni

superficie intervento 10'487'509 m²



10
Municipio Cerro
Eulalia
Beatriz Paredes de La Rosa
CUJAE

Il progetto si inserisce nel quadro di un progetto congiunto di ridefinizione di un’ampia area nel cuore del Municipio Cerro, che si estende dalla Via Blanca a Tulipan e che prevede il ridisegno dell’intero fronte stradale lungo la Calzada de Palatino e dell’importante Calzada del Cerro. I due progetti lavorano di concerto per dare un nuovo volto a questo brano di città, dove costruzioni informali si accalcano intorno a fabbriche dismesse e all’antico acquedotto della città, la zanja real. Ed è proprio partendo dalla lettura delle tracce storiche del sito che vengono pensate le linee guida principali dell’intervento: demolite le costruzioni informali che occupavano la zona degli antichi bagni pubblici presenti nell’area, si procede con la ridefinizione dell’antica linea dell’acquedotto. La lunga linea sinuosa attraversa tutto il sito e demarca la fine del costruito e l’inizio del nuovo parco che costeggia la Calzada del Cerro. Un ampio capannone industriale viene ristrutturato e ripensato come centro comunitario per il quartiere e definisce il limite nord del parco. Le nuove costruzioni vengono utilizzate per definire con precisione i limiti dell’intervento: ad ovest, lungo la zanja real e a nord, verso Tulipan. Qui il progetto si articola in una serie di edifici a corte, distribuiti intorno a piccole piazze di quartiere; il passaggio da spazi pubblici a spazi via via più privati viene modulata attraverso una serie di passaggi in diagonale, che si aprono all’incrocio delle principali strade di quartiere, su cui si affacciano la circolazione principale che conduce ai piani delle residenze.

superficie intervento 110'850 m²
superficie costruita 23'500 m²
densità 0.1 abitante/m²
abitazioni 486
abitanti 2'187



11
Municipio Cerro
Tivoli
Miguel Alejandro Rigual Casado
CUJAE

Il progetto lavora su di un’ampia area nel cuore del Municipio Cerro e si focalizza in particolare nella zona occupata dagli stabilimenti del birrificio Tivoli, ormai dismessi. L’area oggi si presenta come un complesso disordinato di edifici industriali prevalentemente abbandonati e costruzioni informali. L’assenza di spazi pubblici significativi in questa parte di città, rappresenta sicuramente uno dei principali problemi da affrontare. Viene proposto un ampio parco cittadino che si estende dalla Via Blanca alla Calzada del Cerro e che rappresenta una nuova opportunità per il quartiere. Un’attenta analisi degli edifici esistente ha permesso di individuare le strutture di rilevanza architettonica e storica per la città. disposti lungo la Calzada de Palatino, gli edifici del birrificio Tivoli, tornano a nuova vita, ripensati come grandi contenitori per attività pubbliche. il bordo occidentale del parco viene rimodellato sulla traccia dell’antica linea della zanja real, vecchio acquedotto cittadino, che percorre da nord sud l’intera area. Tutte le nuove abitazioni sono concentrare nel settore nord-occidentale dell’area a completare un vuoto urbano non ancora precisato. Quattro grandi blocchi definiscono altrettanti isolati, assecondando le irregolarità della parcella. Glia appartamenti si sviluppano intorno ad una serie di corti di varie dimensioni che garantiscono luce e ventilazione naturale, ed offrono scorci inattesi e diversi gradi di intimità.

superficie intervento 113'662 m²
superficie costruita 5'215 m²
densità 0.3 abitante/m²
abitazioni 336
abitanti 1'512



12
Lindero y H_Municipio Arroyo Naranjo
Avenida Apostoles, Perla
Jose Luis Alcala Miro
CUJAE

Il progetto prende in esame un’area molto estesa del Municipio Arroyo Naranj, offrendo una lettura territoriale per un possibile sviluppo futuro di questo specifico settore della città. Il grande vuoto urbano preso in considerazione contiene al suo interno terreni incolti e piccoli appezzamenti di agricoltura urbana, come anche piccoli insediamenti isolati ed aree industriali abbandonate. Un’area vasta, attraversata da un corso d’acqua che prosegue il suo percorso nel Parco Forestal metropolitano. La presenza di altri parchi urbani di grande scala e la consapevolezza che le previsioni per la crescita della popolazione della città si attestano, attualmente, su un valore negativo, hanno suggerito la proposta di ridefinire i bordi dell’area verde, preservandola ed elevandola allo status di parco urbano. L’individuazione di una rete di parchi cittadini si inserisce in una possibile politica di tutela del verde urbano, che con le sue generose dimensioni è in grado di bilanciare la grande densità dei più importanti quartieri della città. I bordi frastagliati del nuovo parco vengono regolarizzati pur mantenendo le individualità dei vari quartieri: la forma che ne risulta, è un’ampia superficie irregolare definita dalla giustapposizione delle varie trame urbane. A segnalare il cuore centrale dell’intervento vi è una sorta di elemento ordinatore del paesaggio, un’ampia superficie rettangolare definita da una sequenza di punti che si susseguono ad intervalli regolari: questi punti, di circa 50m di diametro, sono composti da sole palme reali, un albero slanciato, dal fusto liscio e dritto, simile ad una colonna, in grado di raggiungere i 30-35m di altezza. È un albero con una forte connotazione architettonica, capace di stagliarsi e risaltare con il suo colore grigio argento sul resto della vegetazione. Le palme, disposte volutamente in modo artificiale, segnalano con chiarezza l’intervento dell’uomo e rappresentano un segno riconoscibile e profondamente caratterizzante del parco e, con esso, di tutti i quartieri che si vi si affacciano.

superficie intervento 1'525'180 m²
superficie costruita 161'920 m²
densità 0.1 abitante/m²
abitazioni 3500
abitanti 15'750



13
Municipio Cerro
Lillian Potts Rodriguez
CUJAE

Il progetto coinvolge un’ampia porzione del Municipio Cerro ed offre una lettura alternativa per una futura evoluzione dell’intero distretto. L’area presa in esame, infatti, è una lunga striscia che si estende in direzione nord sud che accoglie attualmente un insieme incoerente di edifici e funzioni. Qui convivono costruzioni informali, capannoni abbandonati e fabbriche in disuso al fianco di importanti strutture cittadine, come l’Hospital Salvador Allende, l’Asilo de Santovenia, che occupa l’antica Quinta del Cerro, l’Estadio Latinoamericano e diverse strutture scolastiche di particolare rilevanza. L’intento principale del progetto è dunque quello di restituire un ordine all’intero comparto, ricucendo i vari frammenti esistenti in un unico parco lineare, aperto alla città e capace di accogliere al suo interno diverse funzioni pubbliche. Varie porzioni isolate di verde pubblico sono già esistenti e contraddistinguono l’intorno di alcuni dei principali istituti prima citati. L’idea è di legarli organicamente insieme per dar vita ad uno spazio pubblico unico, intervenendo con una serie di demolizioni selettive e di successive fasi di rinverdimento: i grandi complessi pubblici risultano dunque come padiglioni immersi nel parco, mentre tutte le attività residenziali e commerciali si attestano lungo il perimetro del nuovo parco. I bordi di questa nuova realtà urbana sono completati e rifiniti dall’introduzione di nuovi alloggi che completano il fronte stradale. Le abitazioni, pensate su 4 piani, si articolano in una serie di corti aperte di medie e piccole dimensioni che si affacciano sulle strade principali e sul nuovo parco, offrendo ventilazione naturale e luce anche alle parti più interne dell’edificato mantenendo al tempo stesso una costante relazione con il contesto circostante.

superficie intervento 906'897 m²
superficie costruita 16'000 m²
densità 0.11 abitante/m²
abitazioni 440
abitanti 1'760



14
Municipio 10 Octubre
Camilla Diaz Solanelles
CUJAE

Una lunga striscia di terra, stretta tra la ferrovia ed il fiume Luyano è l’area in esame di questo progetto. Una zona attualmente occupata da stabilimenti industriali in disuso, un importante deposito ferroviario ed un nuovo depuratore che sta sorgendo al limite nord del sito. Un resto urbano ricco di potenzialità: il corso del fiume, infatti, collega un’ampia superficie verde a sud del sito di progetto con la baia, area che in un prossimo futuro sarà teatro di profondi cambiamenti. L’intervento si colloca in posizione baricentrica, a metà strada dai due poli prima citati: qui, la striscia di verde che cresce lungo il fiume si assottiglia fino quasi a scomparire. Il controllo e la protezione di questa lunga passeggiata verde è uno dei principali obiettivi del progetto. I nuovi quartieri, infatti, vengono pensati come elementi di frontiera che completano e concludono l’urbanizzazione esistente. La rete viaria esistente viene integrata con una serie di strade di quartiere che conducono al centro dei vari isolati: da qui, una serie di percorsi pedonali porta direttamente alle abitazioni. Gli edifici, orientati per offrire il miglior rapporto luce-aria, reagiscono in modo puntuale alle diverse situazioni al contorno, allineandosi lungo le strade secondarie e allontanandosi lungo quelle principali che tagliano in diagonale il nuovo tessuto. Una lunga passeggiata pubblica costeggia il fiume e rappresenta il primo passo per un possibile parco lineare che colleghi direttamente i quartieri del sud di La Habana con la baia.

superficie intervento 485'823 m²
superficie costruita 290'000 m²
densità 0.08 abitante/m²
abitazioni 5'241
abitanti 23'586



Programma

Nove studenti dell'Accademia di architettura di Mendrisio e cinque studenti del CUJAE hanno affrontato il tema dell'alloggio sociale nell’area metropolitana dell'Avana. Il gruppo ha partecipato ad un viaggio di studio a Cuba e seguito una serie di seminari organizzati dal CUJAE. L'attività di analisi delle aree di progettazione e di sviluppo dei progetti si è tenuta a Cuba con un workshop intensivo di 10 giorni e si è perfezionata a Mendrisio durante cinque settimane di atelier.

Giovedì,
17 marzo
2016

Serata informativa
aula C3.89
ore 18.00

17–
30 luglio
2016

Workshop all’Avana

1 agosto–
3 settembre
2016

Workshop a Mendrisio

Crediti

7.5 ECTS

Impressum

WISH
è un progetto
dell’Accademia di Architettura,
Mendrisio

Diretto da

Martino Pedrozzi

Assistente

Andrea Nardi

In collaborazione con la

CUJAE, Instituto Superior Politécnico José Antonio Echeverría
Luis Rueda Guzman, Decano
Dayra Gelabert Abreu, Professoressa

Critici invitati

Sebastiano Brandolini
Vittorio Garatti
Stefano Moor

Studenti partecipanti

Fraquelli Christopher, AAM
Graziani Lobato Piero Armando, AAM
Han Siyuan, AAM
Kossak Olivia Mara, AAM
Li Ruoxin, AAM
Mbanefo Solange, AAM
Meerwein Mara, AAM
Valentini Andrea, AAM
Valsangiacomo Michele, AAM
Paredes de La Rosa Beatriz, CUJAE
Solanelles Camila Diaz, CUJAE
Alcala Miro Jose Luis, CUJAE
Potts Rodriguez Lillian, CUJAE
Rigual Casado Miguel Alejandro, CUJAE

Conferenze

Presentación del WISH. Experiencias anteriores.
Arch. Martino Pedrozzi
Presentación Cooperación Suiza de Proyectos en Cuba
Cuba. Economía, Sociedad y Vivienda.
Dra. Arch. Dania González Couret
La Habana. Desarrollo histórico y evolución de la ciudad.
Dra. Arch. María Victoria Zardoya Loureda
Evolución de la vivienda en La Habana. La vivienda social.
Dra. Arch. María Victoria Zardoya Loureda
Vivienda social en Cuba. Retos del siglo XXI.
Dra. Arch. Dania González Couret.
Clima en Cuba.
Dr. Arch. Alfonso Alfonso
La familia cubana. Tendencias socio-demográficas y de composición
Dra. Arq. Dayra Gelabert Abreu
Vegetación autóctona cubana. Diseño en función del hábitat.
Arch. Larisa Castillo
Arquitectura del Movimiento Moderno Cubano.
Dra. Arch. María Victoria Zardoya Loureda
Una experiencia singular. Centro Histórico La Habana Vieja
MsC. Arch. René Gutiérrez Maidata
Tipologías de vivienda en La Habana.
Dra. Arch. Madeline Menéndez

Visite

Visita al Centro Histórico ciudad de La Habana y Experiencias Proyectos Comunitarios
Visita alla Casa Schultess, Arch. Richard Neutra (Residenza dell’ambasciatore svizzero)
Visita alle opere rappresentative del Movimiento Moderno Cubano
Visita alla Comunidad “Las terrazas”

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Cuba – La “revolución” degli alloggi passa anche da Mendrisio
di C. Silini, Corriere del Ticino 15.09.2016
Mendrisio incontra La Habana
di A. Valentini, L’Universo agosto 2016